Completa la tua divisa da calcio con degli accessori coordinati. La Samp che tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 si liberava gradualmente dall’abbonamento alla Serie B per mettere radici in A aveva una divisa pura, essendo al tempo vietati gli sponsor sulla maglia, dunque la banda orizzontale appariva ancora più grande insieme allo scudo, era la squadra che aveva in Alviero Chiorri la mezzala che poteva inventare la giocata in qualsiasi momento. I “modelli” sono appunto un altro elemento, di natura squisitamente nostalgica, che rendono immortali alcune divise di calcio, insieme allo sponsor che a volte era compagno fisso, altre volte segnale di stagionalità. Da notare come la presenza della pipa ha dato adito, in tempi recenti, a controversie: nel 2009 il centro antitabacco dell’azienda sanitaria locale di Genova, tramite il suo direttore, chiese alla dirigenza doriana se fosse possibile rimuoverla, motivando ciò con, a suo dire, il cattivo esempio che dava alle giovani generazioni; l’allora presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, declinò la richiesta, rispondendo che l’oggetto era puramente ornativo, in quanto spento. Il logo del Chelsea è posizionato al centro del petto, mentre lo sponsor Samsung Mobile è in oro sulla parte anteriore.

Il logo dell’Arsenal è posizionato al centro del petto, mentre lo sponsor O2 è in bianco sulla parte anteriore. Quel simbolo stilizzato del popolano con la pipa in bocca, mai presente al centro della divisa ma sempre sulle maniche e nei loghi. La maglia, prodotta dalla marca sportiva Umbro, presenta i classici colori rosso e bianco del club, con il rosso dominante e il bianco utilizzato per i dettagli come il colletto e le maniche. Prodotto da Umbro, il kit presenta il classico blu del club, con dettagli bianchi e oro sul colletto, le spalle e le maniche. Il club ha fatto sapere che, su ogni maglietta acquistata attarverso i canali ufficiali del club, 5 sterline andranno in beneficenza all’Arsenal Foundation. Andrea Doria e Sampierdarenese che, nell’immediato dopoguerra, si mettono insieme formando una squadra (prima che un brand) riconoscibile fin dal nome: SAMPDORIA. L’Arsenal ha indossato una delle sue maglie più belle durante la stagione 2003-2004, in cui la squadra è rimasta imbattuta in campionato e ha vinto la Premier League con il soprannome “The Invincibles”. Questa maglia è particolarmente memorabile perché è stata indossata durante la storica stagione in cui il Manchester United ha vinto il treble, conquistando la Premier League, la FA Cup e la Champions League.

Questa maglia è particolarmente significativa perché è stata indossata durante la seconda vittoria consecutiva del Chelsea nella Premier League sotto la guida dell’allenatore José Mourinho. Il pattern scuro e i giochi di colore, che risaltano anche il logo Nike collocato in alto a sinistra, così come la scritta Rakuten piazzata in bella vista al centro, riescono a renderla più gradevole delle solite colorazioni (anche perché il colore tendente al marrone della maglietta classica non mi fa impazzire). Nel corso degli anni, i tessuti delle maglie da calcio si sono evoluti in modo significativo. L’impegno della squadra viaggia in parallelo a quello del suo sponsor tecnico, Adidas, membro fondatore di Parley for the Oceans, un programma nato per contribuire alla diminuzione dell’inquinamento degli oceani. I primi anni 2000, con Adidas, regalarono al Real maglie all’altezza della squadra di campioni che scendeva in campo. Chi è stato bambino negli anni ’70-80, non avendo il sovraccarico di stimoli e di attività possibili oggi, e non avendo nemmeno Wikipedia a soddisfare ogni micro-curiosità, doveva industriarsi a sognare guardando e riguardando, leggendo e rileggendo il poco materiale che aveva a disposizione. Stilare questa classifica non è stato facile, è stato un gioco divertente e affascinante che in certi momenti mi ha fatto ritornare bambino.

Una collezione vintage di alta qualità, che riproduce fedelmente i colori delle squadre che hanno fatto la storia del calcio. Un processo che ha fatto in modo che le maglie da calcio ritornassero “fashionable”, accompagnate dall’idea che non dovessero più essere forzatamente limitate al terreno di gioco. Nate dalla collaborazione con Nike, queste divise monocromatiche (che hanno la fortuna di non essere rovinate da nessuno sponsor) catturano perfettamente l’essenza del Lago di Como, luogo iconico che è stato il set fotografico per la presentazione delle nuove divise. Su Nomavic scriviamo consigli e opinioni che pensiamo possano essere utili a viaggiatori come noi. Ogni maglia è intrisa di storia e successo, contribuendo a definire l’identità delle squadre e a creare un legame emotivo con i tifosi. Proprio la forte presenza di Genova nei colori e nei simboli (il Baciccia, i colori delle due società fondatrici, il blu del mare come sfondo), rende la divisa della Sampdoria così radicata alla propria terra, maglietta psg e al contempo dotata di canoni estetici perfetti per consacrarne l’universalità. Con le sue distintive strisce blu e bianche, la divisa casalinga del QPR del 1982-1983 è considerata un classico. BARCELLONA (terza maglia) – anticipazione – Il terzo kit dovrebbe vedere il ritorno del colore arancione a dominare, precisamente «Bright Mango», combinato con con un blu scuro («Midnight Navy») sui bordi.

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By Vanesa