1934 – Cambia denominazione in Associazione Fascista Calcio Venezia. Al primo posto svetta la divisa del Boca Juniors di Maradona del 1981 ma al secondo c’è quella della Sampdoria scudettata di Vialli e Mancini, un riconoscimento che secondo il quoatidiano Il Secolo XIX di Genova va inteso come “Les plus beau de l’histoire du football européen”, “la più bella nella storia del calcio europeo”. Al rientro nel CND disputa un campionato di ottima levatura, ma si deve accontentare del secondo posto alle spalle del Legnano. Ci si accinge con entusiasmo al compito delicato di allestire un gruppo di qualità, affidando la squadra azzurra a un uomo vincente come Marco Torresani, esperto in promozioni avendone già ottenute due, con Fiorenzuola e Legnano dal CND alla C2. E’ un’epoca felice e da ricordare, simboleggiata dalle 69 reti in maglia azzurra di Santino Pozzi. Vari allenatori si sono succeduti in questo decennio sulla panchina azzurra. Quello dei settanta fu un decennio caratterizzato da forti problemi economici e vari cambi di proprietà, e di questi uno dei più significativi fu l’assorbimento del club nella appena costituita Salernitana Sport S.p.A, società sorta il 18 luglio 1977 per evitare di far scomparire la Salernitana dai professionisti e che come primo presidente ebbe Enzo Paolillo (come allenatore Carlo Facchin, poi sostituito per una settimana dal vice Mario Saracino, ossia per coprire l’attesa dell’ingaggio di Enea Masiero, anch’egli poi esonerato in corso d’opera e sostituito dall’allenatore-giocatore Lucio Mujesan).
Riboni è succeduta quella più “nuova” dei coniugi Claudio e Giusy Achilli improntata verso il raggiungimento di improbabili traguardi che hanno finito con il portare il Pavia ad un’instabilità societaria pagata a caro prezzo verso la metà degli anni Novanta. Oltre dieci anni che hanno visto il Pavia prima barcamenarsi a fatica in serie D e poi retrocedere, piombare per tre anni nel limbo del campionato di Promozione e poi risalire la china con due strepitose promozioni che l’hanno fatto approdare alla nuova serie C2. De Vecchi è un terzino sublime, fortissimo dietro nei contrasti, nei recuperi, negli anticipi, nel governare la difesa. DOPO KILPIN, DE VECCHI. Milanesissimo, Renzo De Vecchi entra nel Milan da giovanissimo, nuova maglia milan 2025 spinto dal papà tifoso rossonero. UNO DEI PIU’ GRANDI CALCIATORI ITALIANI DI SEMPRE: RENZO DE VECCHI DEBUTTA IN ROSSONERO A 15 ANNI E A 19 E’ GIA’ UN MONUMENTO DEL CALCIO NOSTRANO. Per quanto sia stato un decennio molto avaro di risultati, diversi giocatori azzurri di quell’epoca hanno lasciato un ricordo indelebile nella memoria dei tifosi che seguono ormai da decenni le vicende del sodalizio di via Alzaia. La federazione calcistica albanese punta alla crescita del movimento della nazionale anche recuperando tutti i giocatori albanesi della diaspora, che nel passato recentissimo sceglievano di giocare per le nazioni adottive (ad esempio per la Svizzera, il quale numero albanese è sostanziale).
Si sale in C1 al termine di un’esaltante stagione nel 1984 e non si fa fatica a rimanerci nell’annata successiva. Perciò nessun dubbio nel dire che fra le tre promozioni conquistate dalla C2 alla C1 il maggior significato l’abbia acquisito quella del “Pavia fatto in casa” di Riboni e Villa, al termine di un fantastico campionato 1983-84 che ha fruttato il primo posto finale. Il 30 settembre segna il suo primo gol nella vittoria in casa del Willem II. La stagione per gli andalusi parte male, con l’eliminazione ai play-off di Champions League e con l’esonero già a settembre dell’allenatore. Non ritengo, cioè, che eliminare dal testo quella che il relatore ha già definito – come è corretto, peraltro – una previsione di indirizzo verso la parte amministrativa, di quella che potremmo chiamare una misura accessoria in qualche modo, possa in alcun modo essere posta in discussione. Un campione che a 16 anni già debutta in Nazionale, in un tragico 1-6 subito in Ungheria. Arrivano a Pavia calciatori che giocheranno ben presto in serie A e anche in Nazionale, come Massimo Crippa e Roberto Rambaudi ma che al Pavia erano capitati chiaramente di passaggio.
All’epoca non esisteva ancora il girone unico, ma ben quattro divisioni, dove la A e la B erano riservate a squadre che giocavano a livello nazionale, e la C e la D a squadre che giocavano a livello regionale. Il modello è lo stesso di innumerevoli maglie di squadre Adidas della stagione 2009-2010, ma c’è da dire che con i colori della Spagna faceva un ottimo effetto. Diversi giocatori stranieri che hanno indossato la maglia rossoblù contano presenze in nazionale maggiore, quando militavano in altre squadre. Nonostante il fallimento, la società, durante il periodo estivo nella stagione 2010-2011, dà corso a una campagna acquisti di tutto rispetto, riportando in biancorosso il bomber Gabriele Graziani e riuscendo a trattenere giocatori di categoria superiore, come Manuel Spinale e lo storico portiere Mirko Bellodi. No. E’ nato tutto da un equivoco e siamo passati alle tragedie. Nel 1987 e nel 1990 il Pavia della famiglia Achilli, pur salendo anch’esso in C1, ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore alle spalle dell’Ospitaletto e del Siena.
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