Sono le scarpe le vere protagoniste sul campo da calcio! Nike Roshe run, Air Max, Free flyknit chukka, fuelband, sono alcune delle scarpe sportive più tecnologicamente avanzate sul mercato, pronte a sostenere i passi dei veri idoli dello sport! La collaborazione fraterna ebbe un tale successo che le scarpe prodotte furono indossate dai migliori atleti alle Olimpiadi di Berlino del 1936, proiettando i due nell’empireo dell’imprenditoria sportiva. Abbiamo parlato veramente tanto, quattro ore, davanti a due registratori, un Sony e un Panasonic, e poi si era fatto tardi, giù al ristorante insieme a moglie e cognata, moglie di un giudice di Palermo. Se le premeva conservare il posto e non voleva tirarsi addosso l’ira funesta del capo della rivoluzione islamica, avrebbe fatto bene a ridargli la linea. Era il numero di una sala dove, secondo la legge islamica, l’Ayatollah trattava, per qualche ora e una volta la settimana, i problemi che gli esponevano i rappresentanti dei vari stati islamici. Quelli vinti nel 1968 e 1969 con l’UISP sono stati gli unici campionati di Serie A vinti dalle felsinee. Si tratta delle domande e delle risposte della conferenza stampa del giorno prima, di cui alcuni brani sono già stati trasmessi dalle televisioni.
Più recenti, e legate all’imporsi alla ribalta negli anni ottanta delle loro squadre con conseguente lotta sportiva per la conquista del primato nazionale, le rivalità con la tifoseria della Fiorentina, legata principalmente alla lotta-scudetto del campionato 1981-1982, e con quella della Roma, che fino alla metà di quel decennio fu la più valida contendente dei bianconeri al titolo. Si può scegliere la complicità o l’aggressività, ma non si deve cadere negli eccessi di questi atteggiamenti: la totale accondiscendenza delle interviste in ginocchio da una parte; l’incalzare irrispettoso di un processo senza tribunale dall’altra. Non c’è da stare allegri, se la concessione delle interviste avviene in cambio di denaro. Sono le interviste che in gergo vengono chiamate “interviste in ginocchio”. Il rapporto deve essere di parità: non bisogna mettersi davanti all’intervistato, prevaricarlo, né tantomeno mettersi “in ginocchio”. Il rapporto deve essere di reciproco rispetto. “L’intervista è sempre un incontro tra due persone che non deve mai essere sbilanciato, ci deve essere un rapporto di parità, altrimenti si rischia di essere ostaggio di chi ti sta davanti. Non ci deve essere nessuna deferenza dell’intervistatore nei confronti dell’intervistato, nessuna sufficienza, nessuna irrisione alle risposte che seguono le domande. Tutto questo lavoro preparatorio può sfociare in qualche appunto da tenere sott’occhio durante il colloquio, oppure nella scrittura delle domande da porgli: è un’operazione faticosa ma porta dei risultati importanti.
Inoltre non è corretto presentarsi con delle tesi preconcette che poi si vogliono dimostrare a tutti i costi manipolando le risposte: come dire, intervisto Anna Maria Franzoni per dimostrare che è colpevole di omicidio, il ministro dell’Economia per dimostrare che è un incompetente, oppure un musulmano per dimostrare che è un terrorista. Oppure il colloquio avviene ma l’intervistato pretende che nell’intervista vengano inserite alcune domande e ne vengano eliminate altre. Certo, le domande ci sono state, le risposte anche: però non è stato un colloquio faccia a faccia tra Garioni e Figo, bensì un incontro tra il giocatore e la stampa. In passato ho ricevuto grandi soddisfazioni dal calcio, però questa è una nuova tappa della mia vita: sono convinto che mi regalerà tante gioie. Se sono molto marcati, possono avere una base larga sul rafe temporale del fundus, e sono presenti tipicamente in circa il 20% o più di tutti gli occhi con glaucoma. L’arbitro mi venne vicino e gli diedi un’altra pacca sulle spalle. Allora chiamò altre 12 volte, finché non pescò un’altra centralinista che sapeva il francese. In altre parole, non presumere che qualcuno si rifiuti di parlare con te finché non gliel’hai chiesto. “Non hanno detto di no finché non hanno detto di no”.
C’è repressione in Italia? E la prima maglia Nike è proprio quella della stagione 98-99. In quell’anno venne proposta una casacca semplice, lineare e dal design pulito, in contrasto con lo stile più elaborato che Kappa aveva proposto nelle stagioni precedenti. La casacca mischia il giallo in più tonalità con il verde, colore che invece caratterizza in maniera monocromatico la maglia da trasferta. Il confronto, ricco di insidie e di trappole, deve essere gestito in maniera professionale dal giornalista qualunque sia l’interlocutore e il contesto dell’intervista. Mi sento di essere nato per giocare in questo club, uno tra i più grandi e prestigiosi al mondo. Poche cose nel mondo del calcio sono affascinanti come la maglia dell’Argentina. Per uniformare le regole, valutarne eventualmente di nuove e farle rispettare, nel 1886 prese forma l’International Football Association Board (IFAB). A volte sembra accettarla, poi rimanda, rimanda ancora, e poi trova una scusa per rifiutare. Poi un indiano, di forme erculee, che portava infisse sulla capigliatura due penne di falco nero, distintivo dei sottocapi, uscì dalla macchia tenendo imbracciata una carabina. La storia della maglia più bella del mondo, dei suoi quattro colori magici che fan venire i brividi, una maglia unica, votata più volte da fonti autorevoli come “la più bella del mondo”.
Per maggiori dettagli su 3 maglia milan visitate il nostro sito.