Ma soprattutto, lo Stade de France è stato il primo esempio europeo di architettura contemporanea applicata al calcio. Il 27 gennaio 1998, a Saint-Denis, che fa comune a sé ma è parte integrante di Parigi, viene inaugurato lo Stade de France. Nonostante ciò, l’iter progettuale dello Stade de France non fu semplice e, anzi, finì per essere uno dei tanti campi di battaglia delle dispute politiche della Francia di metà anni ‘90. Lo Stade de France è ancora oggi un esempio per le sue caratteristiche e soluzioni funzionali, e in un certo senso è stato il capofila della nuova generazione di stadi europei moderni, quelli che oggi possiamo ammirare quasi ovunque. Lo Stade de France fu ovviamente la punta di diamante della candidatura francese per ospitare i Mondiali del 1998. Ma fu anche la risposta alla necessità di avere uno stadio che potesse diventare la “casa” della nazionale, dato che fino a quel momento i “Bleus” si spostavano di partita in partita negli stadi più importanti, soprattutto il Parc des Princes e il Vélodrome di Marsiglia. Ai Mondiali Femminili abbiamo visto diverse magliette bellissime ma quella indossata dalla Germania merita una menzione speciale dato che Adidas è stata in grado di rivisitare in chiave moderna lo stile classico della bandiera tedesca.

2001 Non si sa di preciso se la città sia stata dotata di un castello dato che le fonti, a questo proposito risalgono al XVI secolo. Il Colombes è un impianto iconico, con un carisma cristallizzato nel film “Fuga per la vittoria” e oggi ancora in funzione (sarà la sede dell’hockey su prato nelle Olimpiadi 2024, ad un secolo esatto dal suo ampliamento). E alla campagna Every One di Save the Children sarà dedicata anche la prossima partita che verrà disputata, sempre presso l’Artemio Franchi, il 30 ottobre p.v. Ci sono anche i Giochi Olimpici di Parigi e la Coppa America negli Stati Uniti. Una tensione contrastante che si rifletteva anche in un dibattito politico molto netto, teso già dal 1988 a voler decidere le sorti del progetto, tra il Primo Ministro francese Michel Rocard (in carica dal 1988 al 1991, sotto la presidenza Mitterand) e Jacques Chirac, allora sindaco di Parigi. Alla fine, fu il sindaco di Parigi a scegliere autonomamente Saint-Denis come l’area migliore dove costruire lo stadio, perché era in periferia ma allo stesso tempo abbastanza vicina da diventare il terminale di un nuovo sviluppo sia infrastrutturale che economico direttamente collegato alla città stessa.

suurupi lighthouse in winter snow La scelta del luogo, Saint-Denis, fu il risultato di un compromesso fra la storica propensione francese allo sviluppo infrastrutturale delle aree periferiche, fuori dai centri urbani, e la ricerca di un rilancio economico concreto. Dal secondo dopoguerra la Francia è stata uno dei paesi europei più attenti nel pianificare uno sviluppo delle aree suburbane, con progetti mirati che coinvolgessero non soltanto la nuova edificazione ma anche il rinnovamento infrastrutturale. L’ostello Mariotti é anche un accogliente ostello della gioventù che mette a disposizione camere di tipologia diversa e aree comuni per divertenti ore in compagnia a prezzi davvero incredibili. Prezzi per gruppi con sistemazione in camere a 4 o più letti (min. 2301 Potenza Picena: ai domiciliari per droga, maglia real madrid drago viene arrestato per evasione. Dicesi di un cerchio coperto di pergamena per raccogliere materie setacciate. Mi parlavate di Lui senza nominarLo mai: me ne parlavate per mancanza o per distanza. 10) Per l’imballaggio in comune si deve tener conto dell’eventuale modifica della classifica dei colli secondo il marg. Semplicemente perché non appartiene a nessuno dei magnaccia del calcio, questi che li acquistano già a 12 anni comprandosi tutta la famiglia magari povera.

Erano circa 70 anni che la Francia non prendeva una tale decisione. Serviva un luogo che unisse la Francia nei suoi due sport principali, e cioè il calcio e il rugby. La prima partita giocata in quello che è pensato per essere il nuovo stadio nazionale è un’amichevole tra Francia e Spagna, decisa da un gol di Zidane. Per questi motivi, forse, lo possiamo considerare, a vent’anni dalla sua inaugurazione, il miglior stadio d’Europa. Il terreno di gioco ghiacciato e le maglie Adidas di una taglia in più sono la cornice di quello che è, ancora oggi, uno degli stadi più importanti d’Europa. La dimensione socio-politica del calcio è, quindi, un aspetto ormai acclarato e l’idea che esso, come tutti gli sport, sia da considerarsi solo un gioco, immune da logiche di potere, economiche e implicazioni di altro genere, può essere sostenuta solo assumendo una posizione più o meno inconsapevolmente ingenua. A prima vista pronosticherei una stagione difficile, con una rincorsa affannosa al terzo posto (non so se a lieto fine o meno) e, visto il girone, un accesso agli ottavi di Champions.

By Vanesa