Gli amanti del calcio tendono spesso a portare con sé qualche gadget della squadra del cuore e, in generale, di quelle che seguono. L’annata 2010-2011 fece segnare una sostanziale innovazione: per la prima volta le strisce nerazzurre non furono definite ma presentarono un effetto sfumato che richiamava la pelle del biscione, simbolo della squadra. Recuperata in data 3 settembre a Porretta Terme, il Gommagomma aveva portato a casa anche questa volta 2 punti con una vittoria per 2-1 e gol al 37′ Vignotto, pareggio di Pacchioni al 46′ e gol del 2-1 di Rocchi al 64′. Ma, su delibera del giudice sportivo del Comitato Nazionale Gare della F.F.I.G.C., il risultato è stato modificato in 0-2 a tavolino a favore del Gommagomma per irregolarità di tesseramento per non specificate calciatrici del Bologna. Nel 1928, a seguito della fusione con i concittadini dell’Unione Sportiva Milanese – voluta dal regime fascista, che impose anche il cambio di denominazione in Società Sportiva Ambrosiana – la tradizionale divisa palata fu accantonata in favore di una maglia bianca con scollo a V crociata in rosso, sulla quale venne apposto all’altezza del petto uno stemma ovale con fascio littorio.

Dal 1932-1933 l’Inter tornò a usare la maglia che aveva indossato nei campionati 1927-1928 e 1929-1930, senza lo stemma della Milanese. L’annata 1986-1987 vide l’esordio di un nuovo fornitore tecnico, il francese Le Coq Sportif, che si distinse nel biennio di sponsorizzazione per l’adozione di un numero di strisce variabili da un minimo di sette a un massimo di nove e per aver riportato lo stemma sociale sul petto. A partire dalla stagione 1977-1978 comparve stabilmente sulla maglia il logo del fornitore tecnico, quello della Puma. Il main sponsor era Tiscali, mentre lo sponsor tecnico, fornitore delle tenute, era Joma. La nuova maglia che i giocatori utilizzeranno nelle sfide al Meazza, è composta da delle strisce nerazzurre con il simbolo della Nike, ancora sponsor ufficiale, in oro. L’anno successivo comparve sulle maglie nerazzurre pure il primo sponsor ufficiale. Nella stagione 2003-2004 la divisa si caratterizzò per una generale predominanza dell’azzurro sul nero, soprattutto nella parte inferiore della stessa, mentre non ci furono grosse novità l’anno successivo. Nel 1998-1999, annata della prima retrocessione in cadetteria da quasi vent’anni a quella parte, l’unica novità di sorta è stata un colletto bicolore a contrasto; da ricordare anche il ritorno, seppure solo per quella stagione, dei calzettoni a bande orizzontali bianche e blu.

L’anno successivo la Nike confermò le tradizionali righe verticali nerazzurre, ma aggiunse una particolare grafica a linee ondulate; inoltre, vennero proposti dei curiosi calzettoni gialli. La divisa per il 1963-1964 fu impreziosita dal tricolore, che celebrava il campionato conquistato l’anno precedente. La maglia 2015-2016 si ispirò a quella del 1990-1991 per celebrare i venticinque anni dalla vittoria della prima Coppa UEFA: fece così ritorno la classica divisa a strisce nere e azzurre. Se vuoi ti posto l’immagine che sorreggo la torre di Pisa stando a 1 km dalla torre! Il boemo lo volle nel suo Foggia, per formare un tridente tutto tecnica e velocità con Francesco Baiano e Roberto Rambaudi e ottenere la promozione in Serie A nella stagione 1990-91. L’anno dopo il Foggia incantò l’Italia con un calcio spettacolare votato sempre all’attacco, chiuse al nono posto e Signori segnò 11 gol. Dopo una stagione così innovativa, l’anno seguente la Nike scelse di tornare, in un certo senso, alle origini. Nella stagione 2000-2001 la Nike non apportò elementi di grande novità, mentre nel 2001-2002 decise di introdurre nella tradizionale palatura nerazzurra degli inserti gialli, che vennero confermati anche nell’annata successiva.

Per celebrare la ricorrenza, la Nike elaborò una divisa più classica: la maglia presentava sette righe – tre nere e quattro azzurre – con lo scudetto tricolore disposto al centro della stessa. Dal 1947 al 1959 la casacca ebbe in prevalenza quattro strisce nere e tre azzurre. Dal 1993 al 1995 le strisce furono stabilmente nove, cinque nere e quattro azzurre. Da quella stagione e fino a quella 1976-1977 la divisa non subì modifiche degne di nota; il numero delle strisce fu prevalentemente pari a sette. Esaurito il rapporto con l’azienda inglese nel 1998-1999, il club firmò un nuovo contratto con il fornitore tecnico americano della Nike, che esordì presentando una maglia sostanzialmente nel solco delle precedenti. Non ultimo, il capitano dovrebbe anche avere un buon rapporto con i tifosi e saper aiutare i giocatori nuovi arrivati a inserirsi nella squadra. La tua scelta di fornitore può far avanzare la tua squadra o azienda al livello successivo, maglia real madrid viola offrendo qualità e soddisfazione ai tuoi utenti finali. È una scelta eccellente per gli appassionati di sport che cercano un’esperienza di streaming completa. Dall’edizione 1986-87 scompaiono gli scudetti della Serie C2 che verranno riadottati dieci anni dopo per l’edizione 1996-97. Sul finire del decennio, le figurine adottano definitivamente le misure 49×65 mm.

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By Vanesa